COVID-19: Le nuove regole per il condominio

COVID-19: Le nuove regole per il condominio

Mai come in questo periodo abbiamo imparato a prestare attenzione a tutti quei comportamenti e azioni quotidiane atte a proteggere noi stessi e l’intera collettività dai rischi derivanti dall’epidemia da Coronavirus ed è chiaro che questa sensibilità si riflette soprattutto nell’utilizzo degli spazi condivisi del condominio e nella gestione delle relazioni che in esso possono instaurarsi. Secondo statistiche piuttosto recenti, circa il 90% degli italiani vive nel condominio e, visto che in tempi di pandemia la nostra abitazione è diventato uno dei principali ambienti di vita, vediamo meglio quali cautele è possibile adottare in condominio per evitare la diffusione del contagio e quali sono i compiti dell’amministratore in tal senso.

Il primo tema da affrontare riguarda la pulizia dello stabile: tra i nostri condomini abbiamo riscontrato parecchia confusione in merito e, proprio per questo, occorre fare chiarezza sull’utilizzo di alcuni termini che spesso vengono erroneamente utilizzati senza alcuna distinzione. Per pulizia s’intende la rimozione della polvere e dei residui di sporcizia dalle superfici realizzata con detergenti e mezzi meccanici; la igienizzazione è una pulizia più profonda realizzata con sostanze attive contro gli agenti patogeni ma non considerate disinfettati perché non autorizzate dal Ministero della Salute come presidi medico chirurgici; la disinfezione utilizza sostante disinfettanti che riducono in modo rilevante la presenza di agenti patogeni (anche detta sterilizzazione); infine la sanificazione è l’intervento volto a rendere sano un ambiente abbattendo i microrganismi patogeni nell’immediato e comprende sia le attività di pulizia ordinaria con acqua e detergente, sia il trattamento di igienizzazione e/o disinfezione. Quest’ultima richiede l’intervento di ditte specializzate e dotate di attrezzature specifiche ed è indicata quando si ha notizia di persona positiva o in isolamento nel condominio. La circolare 5443 del 22.2.2020 del Ministero della Salute al paragrafo “Pulizia di ambienti non sanitari”, ha chiarito che in caso di semplici operazioni di pulizia e igienizzazione, queste possono essere affidate a chi svolge abitualmente le pulizie condominiali, con il vantaggio di poter ripetere sistematicamente la igienizzazione delle parti comuni maggiormente esposte alla contaminazione ( pulsantiere esterne ed interne degli ascensori e dei citofoni, maniglie antipanico ed uscite di emergenza, cassette delle lettere, serrature, ringhiere, finestre, locali riunione, etc.). In questo caso è possibile utilizzare diversi prodotti chimici presenti in commercio come l’etanolo al 70%, ipoclorito di sodio diluito 1:50 e sodio lauriletere solfato, ricordando al personale addetto di utilizzare gli strumenti di protezione personale come guanti e mascherine e di informare correttamente il condominio sull’orario delle pulizie. Qualora, invece, si rendano necessari interventi di pulizia più radicali ed incisivi, l’amministratore dovrà coinvolgere ditte specializzate che devono produrre iscrizione alla CCIAA nell’apposito registro e dichiarare il possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale ex art. 26 D.lgs. 81/08.

E come gestire i rifiuti delle famiglie che ospitano persone positive o in isolamento? In questo caso i rifiuti non vanno differenziati: plastica, vetro, carta, guanti, mascherine, teli monouso e qualsiasi altro rifiuto vanno raccolti in un unico sacchetto ben chiuso con nastro adesivo con guanti monouso destinato all’indifferenziata.

Resta comunque intesa che l’amministratore deve adoperarsi in ogni momento per adottare tutte le misure di prevenzione per arginare i possibili contagi, ricordando l’obbligo, per tutti coloro che transitano nelle aree comuni, di indossare la mascherina e rispettare il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Per fare ciò egli può avvalersi degli abituali strumenti di comunicazione quali gli avvisi in bacheca, lettere ai singoli condomini, richiami in ascensori o nei luoghi maggiormente frequentati. Un’ulteriore precisazione va fatta in merito ad un altro tema che ha generato spesso panico e confusione tra i condomini, ovvero l’ipotesi di un condomino risultato positivo al covid – 19. Quest’ultimo non ha l’obbligo di informare l’amministratore o gli altri condomini ma deve, per legge, rispettare la quarantena presso il proprio appartamento, segnalandosi alle autorità sanitarie cosicché possano monitorarlo ed effettuare il tracciamento dei contatti. Se l’interessato decida di sua spontanea volontà di informare l’amministratore sul suo stato di salute, quest’ultimo è chiamato alla riservatezza e non è tenuto a divulgare l’informazione ad altri nel rispetto della privacy. Potrà, eventualmente, comunicare al resto del condominio la presenza di un positivo nello stabile invitando a prestare maggiore attenzione nei luoghi comuni, ribadendo le regole del distanziamento sociale ed esortando ad igienizzare frequentemente le mani.

E per quanto riguarda le assemblee? Recentemente è stato proprio il Governo che, pubblicando una FAQ sul tema, ha specificato che le assemblee condominiali si possono svolgere con la presenza fisica di coloro che sono stati regolarmente convocati, a condizione che le riunioni si svolgano in locali e spazi adeguati, Si consiglia, ove possibile, lo svolgimento delle assemblee all’aperto ed indossando le mascherine o, sempre laddove sia possibile, tenere le assemblee in modalità telematica. 

Ti serve un

Amministratore di condominio?

Amministriamo condomini in tutta la provincia di Ragusa!
Contattaci per un preventivo GRATUITO!

Condividi:
Share on facebook
Share on whatsapp
Share on linkedin
Share on twitter
Share on telegram
Share on email
Share on print